Aeronautica Militare: presentato il progetto di restauro del Macchi C.205 “Veltro” recuperato al largo di Pantelleria

Presentate, alla presenza della famiglia del Pilota, le attività di recupero e restauro del velivolo andato disperso nella Seconda Guerra Mondiale

Il Generale di Brigata Aerea Urbano Floreani, nel corso del suo intervento (foto: Aeronautica Militare)

Presentazione Veltro Roma 2024Come preannunciato si è tenuto ieri, 5 marzo 2024, presso l’Auditorium di Palazzo Aeronautica, l’evento dedicato al ritrovamento e restauro di un Macchi C.205 “Veltro”, nell’ambito delle attività di recupero e valorizzazione del patrimonio storico dell’Aeronautica Militare.
Il velivolo, matricola militare 9310, operativo presso il 1° Stormo Caccia, era andato disperso nel 1943 durante la difesa di Pantelleria da parte della Regia Aeronautica, per poi essere individuato nel 2007 e recuperato nel 2023. Lo studio dei reperti ha portato all’identificazione del pilota, l’allora Sottotenente Alvise Andrich, Asso della Seconda Guerra Mondiale, pluridecorato al Valor Militare, abbattuto in data 8 giugno 1943 e salvatosi lanciandosi col paracadute.

Presentazione Veltro Roma 2024

L’evento, organizzato dall’Aeronautica Militare e moderato dal giornalista Vincenzo Grienti, ha ospitato, tra gli altri, gli interventi del Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino, storico aeronautico già Presidente del Comitato per il Centenario dell’Aeronautica Militare, del Col. Franco Linzalone, Comandante del Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, del figlio del Cap. Andrich, Renato Andrich. Hanno partecipato all’evento anche gli enti che, a vario titolo, hanno preso parte al recupero del velivolo, l’operatore subacqueo dell’OTS Green Divers Antonello D’Aietti, che nel 2007 ha individuato il relitto al largo di Pantelleria, il Capitano di Corvetta Sebastiano Sgroi, del 3° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera di Messina, il Dott. Roberto La Rocca, della Soprintendenza del Mare Regione Siciliana. Significativo anche il contributo del Museo dei Motori e dei Meccanismi dell’Università di Palermo per l’identificazione dei reperti recuperati dal mare, in particolare dei resti del motore.
Nel dare il benvenuto ai presenti, il Gen. BA Urbano Floreani, Capo del 5 Reparto SMA – Comunicazione, ha sottolineato: “…i più grandi monumenti agli eroi caduti in battaglia non sono fatti di marmo ma sono in fondo al mare, sotterrati tra dune dei deserti aridi e tra nuvole di cieli lontani. Questa storia è dedicata ad un eroe, un asso, che ha continuato a volare dopo l’incidente che l’ha visto protagonista. Il recupero però è dedicato a tutti coloro che non sono rientrati a casa. Questo è il motivo per il quale il 5° Reparto, l’Aeronautica Militare si è imbattuta in questa impresa. Promuovere la valorizzazione storica e raccontare questa bella storia…”
Il Colonnello Franco Linzalone, Comandante del Distaccamento di Pantelleria, ha voluto ripercorrere le tappe di questa affascinante storia. Dal recupero del relitto alla ricerca, tramite fonti storiche, a che tipo di velivolo corrispondessero i pezzi ritrovati. ”… quando l’ho visto per la prima volta il relitto, i pezzi mi hanno trasmesso una forte emozione. – ha affermato il Colonnello LinzaloneEssi ci danno una testimonianza di un aereo che ha rappresentato una parte importante della nostra FA. Nell’istante in cui è stato abbattuto l’aereo non è più un pezzo di metallo ma emozione vera. anche una testimonianza importante perché rappresenta una sinergia efficace tra più istituzioni…
Successivamente ha preso la parola il figlio di Alvise Andrich, Renato, che con forte emozione, ha voluto ricordare la figura del padre. ”… dell’abbattimento sapevo tramite i racconti della mia mamma che gli ricordava come fu salvato, da un mare in burrasca, da una motovedetta tedesca. Ci ha insegnato il coraggio delle proprie azioni, il senso di responsabilità, l’amor di patria ed il senso del dovere che ha accompagnato per tutta la vita mia e di mia sorella e di tutti i nostri figli… non vedo l’ora di andare a Pantelleria a visitare il sito museale in cui sarà conservato l’aereo di Papà…”.

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Il progetto di restauro prevede la costruzione di una struttura in legno e acciaio che riproduce la forma dell’aereo. All’interno, saranno visibili pezzi originali recuperati, mentre la parte posteriore del velivolo sarà rivestita in alluminio dall’artista Marco Mazzei. Alla fine dei lavori, il velivolo sarà esposto presso l’hangar Nervi dell’Aeroporto di Pantelleria, da dove il velivolo operava durante la guerra.
L’Aeronautica Militare è da sempre fortemente impegnata in attività di valorizzazione della storia operativa, industriale e tecnologica del volo in Italia, anche attraverso lo sviluppo di un polo museale diffuso, che vede nel MUSAM – Museo Storico dell’Aeronautica Militare, a Vigna di Valle, il principale luogo di aggregazione del patrimonio storico aeronautico.

Ulteriori e più dettagliate notizie  in merito al S.Ten. Pilota Alvise Andrich e ai dati tecnici dell’aeroplano Macchi C.205 Veltro sono state pubblicate su queste pagine il 4 marzo scorso (Link qui).

(Fonte e foto: Ministero della Difesa – Aeronautica Militare – Stato Maggiore Aeronautica – 5° Reparto Comunicazione – Ufficio Pubblica Informazione) EdP-mb

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