Informativa del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio in ordine ai “Gravi disagi alla mobilità per gli utenti, verificatisi recentemente all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino”

Il Ministro Graziano Delrio (foto Min. Infrastrutt. e Trasporti)
Il Ministro Graziano Delrio (foto Min. Infrastrutt. e Trasporti)

Pubblichiamo testualmente l’informativa del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, diffusa sul sito del Ministero, in ordine ai “Gravi disagi alla mobilità per gli utenti, verificatisi recentemente all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino“.

L'aeroporto di Fiumicino (foto Wikipedia)
L’aeroporto di Fiumicino (foto Wikipedia)

“Dal 6 maggio scorso, l’aeroporto di Fiumicino è stato interessato da una serie di incidenti, di entità parziale, che hanno però determinato gravi disservizi all’utenza, agli operatori commerciali,  alle compagnie aeree.

Circa l’incendio del 29 luglio scorso in una parte di terreno limitrofo all’aeroporto, l’ENAC ha acquisito le relazioni operative pervenute dal Distaccamento aeroportuale dei Vigili del Fuoco, dalla società di gestione aeroportuale Aeroporti di Roma (AdR) e dall’ENAV di Fiumicino.

Dall’analisi della documentazione trasmessa è emerso che:

– per circa due ore la pista dedicata ai decolli e la pista dedicata normalmente agli atterraggi sono rimaste inoperative per mancanza prima della protezione antincendio e poi per l’interferenza dei Canadair e degli elicotteri intervenuti per domare l’incendio;

– fino alle ore 16.17 non è stato possibile utilizzare la Pista 2 in direzione opposta all’incendio, a causa del vento in coda che impediva agli aeromobili il decollo in sicurezza;

– le operazioni sono state effettuate con significative limitazioni dalle ore 14.17 alle ore 19.00 circa. Durante la limitata operatività sono stati effettuati complessivamente 95 atterraggi e 46 decolli;

– nella giornata del 29 luglio sono stati complessivamente effettuati 1013 movimenti (decolli e atterraggi) per un totale di 141.132 passeggeri trasportati. E sono stati cancellati 22 voli in arrivo e 29 voli in partenza;

– la criticità più evidente è emersa al termine dell’emergenza, quando si è reso necessario riportare le operazioni di scalo allanormalità dopo il congestionamento di aeromobili verificatosi nelle ore precedenti sull’aeroporto.

Tra l’altro, l’incendio si è inserito in un contesto operativo complesso, a causa di importanti lavori che coinvolgono lo scalo, in particolare il rifacimento della Pista 3 e la contemporanea apertura con limitazioni della pista sussidiaria centrale, inoltre sono lavori in corso anche la riduzione del numero dei parcheggi per la riconfigurazione e l’ampliamento dei piazzali, nonché la realizzazione del nuovo Terminal T3 e del nuovo Molo C.

Tali lavori, pur tenuto conto della programmazione operativa della stagione estiva, si presentano del tutto compatibili con le normali operazioni, ma comportano ovviamente una minore flessibilità dell’intero sistema aeroportuale quando si verificano situazioni critiche, come quella accaduta il giorno 29 luglio.

Alla criticità dell’incendio, si è aggiunto un evento meteorologico che, di fatto, ha impedito per circa un’ora il decollo degli aeromobili in direzione opposta all’incendio, a causa del vento di libeccio che non permetteva di rispettare i limiti di sicurezza delle operazioni di decollo, per via del vento in coda.

La situazione di criticità post-incendio è stata aggravata da cancellazioni effettuate in gran parte dal vettore Vueling e amplificata da una interruzione dell’energia elettrica occorsa nella mattinata del 30 luglio.

A supporto dei passeggeri e per limitare al massimo i disagi, nelle giornate del 29 e 30 luglio, come riferitomi da Enac, sono state poste in essere le seguenti azioni:

– impiego nei terminal di ispettori ENAC per attività informativa e di supporto;

– incremento del numero di addetti di Aeroporti di Roma e di Alitalia per la gestione sia delleinformazioni sia dei flussi dei passeggeri;

– distribuzione a cura del gestore aeroportuale di acqua a tutti i passeggeri;

– istituzione di una task force per la gestione dei bagagli;

– e inoltre è stata fornita assistenza dalle compagnie aeree ai passeggeri per riprotezione in caso di cancellazione del volo (albergo, pasti etc.) con sostituzione, da parte del gestore aeroportuale per il vettore Vueling, per riproteggere i passeggeri con volo charter e trasferimento in albergo degli stessi;

– inoltre per tutta la notte sono rimasti aperti i punti di ristoro aeroportuali.

Nonostante questo i disagi che si sono verificati sono stati molto seri e gravi e abbiamo cercato di rilevare quali sono le possibilità di miglioramento e di lavoro e sono state individuate le seguenti aree insieme a l’ENAC e insieme anche al gestore dell’attività aeroportuale ha rilevato la necessità di individuare miglioramentinelle seguenti aree:

a) in primo luogo, bisogna individuare miglioramenti nelle dotazioni dei Vigili del Fuoco e per le procedure atte a garantire la continuità del presidio antincendio aeroportuale; come ho detto, una parte deivigili del fuoco sono andati a spegnere l’incendio esterno e quindi non era possibile garantire sicurezza sui voli in arrivo e in partenza.

b) in secondo luogo, la gestione ordinata delle partenze in situazioni di congestione dello scalo;

c) terzo luogo, un maggiore coordinamento di tutti i soggetti interessati (Hander, ENAV, compagnie aeree). Tutti devono essere coordinati in misura maggiore in situazioni di criticità come quella emersa nei giorni 29 luglio e seguenti.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, un complessivo miglioramento dei servizi di handing è atteso a seguito della gara europea, in corso di svolgimento e che teoricamente finirà alla fine dell’anno, per limitare a tre gli operatori presenti sullo scalo. Da tale limitazione si ritiene possa derivare, medio tempore, sia un miglioramento della qualità del servizio reso, sia un più efficace coordinamento delle attività da parte del gestore aeroportuale.

Questi eventi hanno comunque evidenziato una fragilità organizzativa che coinvolge alcuni operatori attivi nell’aeroporto di Fiumicino, a cui va necessariamente aggiunta una debolezza strutturale che deriva da ritardi ventennali negli investimentieffettuati.

Infatti, come sapete, il Contratto di programma è stato sottoscritto solo nel dicembre 2012, e il quinquennio regolatorio 2012-2016 è quindi partito, di fatto, solo nel 2013 con un anno di ritardo.

Oggi noi ovviamente paghiamo il tempo perduto: tempo di oltre venti anni di assenza nella pianificazione, nella programmazione e nell’esecuzione degli interventi, a fronte di un traffico aeroportuale aumentato, e in previsioni di aumento costante, che hanno determinato quindi una paralisi dello sviluppo aeroportuale degli ultimi vent’anni, e che richiede una necessaria accelerazione per colmare il deficit strutturale di un hub internazionale che movimenta oggi, tra partenze e arrivi, oltre 40 milioni di persone l’anno. Dobbiamo quindi coniugare sicurezza ed efficienza, vigilando affinché anche le società di gestione pongano in essere tutte le misure necessarie a tal fine. Questo è stato l’oggetto delle nostre interlocuzioni di questi giorni, proprio a stimolare una velocizzazione degli investimenti previsti.

Ad oggi ADR si è impegnata a recuperare il gap non solo per eliminare il ritardo nella realizzazione degli investimenti previsti nel contratto di programma ma anche per eseguire contestualmente tutti gli investimenti che si riterranno necessari per garantire una migliore accoglienza e sicurezza all’interno dell’aeroporto di Fiumicino. Nel 2014 sono stati realizzati 353 milioni di investimenti, più del doppio rispetto agli anni precedenti. Questo è frutto dell’accordo di programma entrato in esercizio, che il mio predecessore ha giustamente stimolato e fatto entrare in esercizio. Nel 2015 sono stati previsti investimenti per oltre a 300,0 ML a fronte degli originari 222,6 e nel 2016 per 454 ML a fronte di 219 inizialmente previsti. Come potete notare vi è un incremento notevolissimo degli investimenti che sono stati programmati per far fronte al ritardo infrastrutturale.

Quindi con gli investimenti nel 2016 avremo un incremento di oltre 135 ML cumulati nel primo quinquennio e porteremo a 1120 ML gli investimenti che originariamente erano previsti a 980.

Quindi non solo rispetto al quinquennio precedente c’è un incremento deciso molto importante ma in questo contratto addirittura abbiamo aumentato la richiesta di investimenti da parte del gestore.

Entro il 2016 con la sistemazione dell’area extra Shengen si completeranno come opere importanti l’area di imbarco F, l’Avancorpo T3 (cd. Ex Molo C) con un aumento della superficie di 130.000 mq e con una capacità addizionale sulle infrastrutture di imbarco pari a 5ml passeggero/anno, compreso un nuovo sistema di gestione dei bagagli.

Stiamo già ragionando  sulla pianificazione  fino al 2020 che porterà Fiumicino a raggiungere  gli standard internazionali A e B anche nell’area Shengen. L’obiettivo è quello di raggiungere una capacitàdi 100 milioni di passeggeri circa mediante l’ammodernamento e il completamento di Fiumicino sud e la successiva progettazione e realizzazione di Fiumicino nord in linea con le previsioni di traffico a medio termine.

Occorrono tuttavia, in attesa che questi investimenti si concretizzino, una serie di riflessioni e di azioni indispensabili per gestire il presente e per il futuro di un aeroporto di importanza strategica, per una infrastruttura che con la sua operatività incide in maniera significativa sul PIL.

Un valido piano di azioni per il miglioramento della qualità dei servizi deve considerare la gestione diretta della attività critiche, una maggiore flessibilità operativa, una nuova gestione della movimentazione bagagli, la riduzione dei tempi di controllo passaporti, la migliore qualità dei servizi di collegamento da/per l’aeroporto sia rotabile che su gomma. Molte di queste azioni sono già al centro del piano aeroporti che voi avete già esaminato e approvato. Per noi bisogna mettere il passeggero al centro  del processo,  assicurando il rispetto della carta dei diritti del passeggero. Le persone sono in grado di comprendere quando accadono emergenze imprevedibili; quello che non possono capire è perché li si abbandona senza informazioni e senza assistenza. E per questo che noi abbiamo cercato di appurare le responsabilità dei disagi ai passeggeri che sono state provocate anche da parte dei vettori.

E’ necessario ragionare quindi da subito, è quello che abbiamo già fatto in questi giorni e continueremo a fare con gruppi di lavoro tecnico apposito, sul potenziamento dei servizi, in particolare quelli che riguardano i vigili del fuoco, e sul presidio delle aree circostanti all’aeroporto. A questo fine con tutte le istituzioni coinvolte bisogna avviare una interlocuzione più serrata a partire dal Comune di Fiumicino, dalla Città Metropolitana e dalla Regione per aumentare la vigilanza dei luoghi. A questo fine nei prossimi giorni avremo un Tavolo di lavoro con le Amministrazioni coinvolte.

Ritengo necessario, inoltre, un impegno collettivo che coinvolga le compagnie aeree nel rispetto dei diritti dei passeggeri, le società di gestione dei servizi aeroportuali nella pianificazione e programmazione di adeguati interventi che assicurino standard qualitativi dei servizi, il Governo si farà carico di un efficace coordinamento di tutti i soggetti istituzionali a partire da Enac su cui vigiliamo e che a sua volta ha responsabilità di vigilanza sui gestori aeroportuali per individuare tutte le soluzioni che possono consentire in presenza di questo piano massiccio di investimenti nel frattempo di fare fronte agli aumentati fabbisogni dell’aeroporto di Fiumicino.”

(Fonte: Ufficio Stampa Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 4 agosto 2015)

(EdP-mb)

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