Test Altroconsumo, Covid-19: mascherine chirurgiche, sprechi e inquinamento si possono limitare

  • Altroconsumo dimostra la possibilità di lavaggio e riutilizzo in sicurezza dei dispositivi di protezione
  • 118 tonnellate di CO2 prodotte dall’incenerimento delle mascherine usate per una settimana nelle scuole
  • Test Altroconsumo: le prestazioni delle usa e getta restano invariate anche dopo 5 lavaggi
  • Necessaria una maggiore informazione sul tema per ridurre gli sprechi

    Milano – Le mascherine sono uno degli strumenti fondamentali per la prevenzione dal contagio da Covid-19. Tra le tipologie più diffuse ci sono le chirurgiche, che garantiscono protezione dal virus ma che allo stesso tempo stanno generando un grave impatto ambientale. Altroconsumo ha condotto un’analisi sull’impatto dell’utilizzo delle mascherine usa e getta nelle scuole e ha realizzato un test che dimostra la possibilità, in ambito di comunità, di riutilizzare questi dispositivi di protezione attraverso il lavaggio in lavatrice.

    La mascherine usa e getta nelle scuole: 135 tonnellate il peso di rifiuti in una settimana
    Secondo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è possibile indossare nelle aule sia mascherine usa e getta che in tessuto, anche autoprodotte [1]. Tuttavia, molte scuole permettono soltanto l’utilizzo delle chirurgiche in quanto nel nostro Paese non esiste uno standard che certifichi la validità di quelle in stoffa. Secondo l’analisi Altroconsumo, considerando il numero degli studenti italiani (6.763.544 [2]) e le ore di lezione, il numero di mascherine utilizzate supera i 33 milioni in una settimana [3]. Questa ingente quantità corrisponde a 135 tonnellate di rifiuti e a 118 tonnellate di CO2.

    Test Altroconsumo: mascherine chirurgiche, lavabili e riutilizzabili almeno cinque volte
    Altroconsumo si è quindi interrogata sulla possibilità di allungare il ciclo di vita delle mascherine usa e getta. Analizzando un campione di mascherine (non rappresentativo) distribuite nelle scuole italiane ha dimostrato che è possibile riutilizzare i dispositivi, lavandoli in lavatrice, almeno cinque volte. L’associazione ha analizzato in primis la filtrazione e la traspirabilità delle mascherine distribuite nelle scuole: tutti i prodotti hanno ottenuto valutazioni eccellenti per quanto riguarda la filtrazione, migliorabile la traspirabilità di uno dei prodotti. In secondo luogo, è stato verificato se ci fosse un cambiamento di performance di questi prodotti dopo cinque lavaggi a 60° (lavaggio intenso per testare le mascherine in condizioni di stress) dimostrando che, non solo tutte le mascherine mantengono invariate le proprietà filtranti ma migliorano addirittura in termini di traspirabilità.
    Analoghi studi erano stati eseguiti in Francia, dove numerosi enti si sono posti la stessa domanda e hanno dimostrato, attraverso test di laboratorio, che le mascherine chirurgiche possono essere lavate in lavatrice a 60°, asciugate in asciugatrice e riutilizzate fino a 10 volte, senza perdere la propria efficacia.
    I risultati delle nostre analisi potrebbero condurre a ripensare il modo in cui studenti e cittadini utilizzano le mascherine usa e getta e ridurre efficacemente lo spreco di questi prodotti, che dovremo utilizzare ancora per molto tempo. Riteniamo sia fondamentale diffondere un messaggio educativo sull’utilizzo di questi dispositivi di protezione attraverso una modifica delle indicazioni d’uso. Ma non solo: è importante anche introdurre uno standard che permetta alle persone d’identificare in maniera corretta e sicura le mascherine di comunità in stoffa e lavabili, efficaci e affidabili, al fine di contribuire all’effettiva diminuzione degli sprechi e dell’impatto che la pandemia sta avendo sull’ambiente” ha dichiarato Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo.

    Consigli per lavaggio e riduzione degli sprechi
    – Lavare le mascherine con il normale bucato, così da ottimizzare il numero di lavaggi
    – Temperatura: i test sono stati effettuati a 60° per misurare la tenuta delle mascherine in condizioni più stressanti, ma per la sanificazione bastano 30° (che permettono anche d’inquinare meno)
    – Evitare l’aggiunta di additivi che contribuiscono all’inquinamento del pianeta

    Nota metodologica Test mascherine usa e getta
    Totale mascherine: 80
    Marche: 5, Luxottica group, Fater Spa, FAB – Grazioli, Giuntini Spa (Salvaguarda), FCA ITALY SPA
    Campione: le mascherine utilizzate per il test sono state raccolte grazie al supporto dei genitori degli alunni, il campione quindi non è rappresentativo. Per lo stesso motivo non è stato possibile valutare le prestazioni delle singole marche.
    Trattamento: per testare le mascherine sono state sottoposte a cinque lavaggi a 60°
    Test su prodotto nuovo eseguito su tutte e cinque le marche.
    Stress test di lavaggio eseguito solo su tre marche dove il campione raccolto era sufficientemente numeroso per eseguire tutte le prove.

    Utilizzo mascherine nelle scuole
    È stato considerato il numero di studenti di scuola primaria e secondaria dichiarato dal Miur (a.s. 2018/2019) e l’utilizzo di una mascherina al giorno per cinque giorni alla settimana. Si tratta di una stima a ribasso in quanto non si è tenuto conto degli studenti che hanno orari prolungati o frequentano il tempo pieno che devono usarne due, e il fatto che, solitamente, le scuole secondarie hanno sei giorni di lezioni a settimana.

[1] https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuolale-indicazioni-sull-uso-delle-mascherine-dopo-il-dpcm-del-3-novembre
[2] Dati MIUR dell’a.s. 2018/2019
[3] Stima a ribasso che non considera gli studenti del tempo pieno, che utilizzano 2 mascherine al giorno, e il fatto che gli alunni delle superiori vanno a scuola sei giorni e non cinque.

(Fonte: Ufficio stampa mslgroup)

EdP-mb

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