Una fase della ricerca dell’aliante scomparso (foto: Aeronautica Militare)
Aggiornamento ore 09:00 del 4 marzo 2025.
L’aliante andato distrutto nell’incidente, modello Jonker JS-1C Revelation marche D-KAVY, era decollato il 2 marzo da Alzate Brianza.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha subito disposto l’apertura di un’inchiesta di sicurezza sull’incidente.
Aggiornamento delle ore 21:44 del 3 marzo 2025.
Verso le 2:00 della notte scorsa, in una zona impervia della Val Cavargna, tra le province di Como e Lecco, a un’altitudine di oltre mille metri, l’aliante segnalato è stato raggiunto dalle squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco. Il pilota, deceduto nello schianto, è stato identificato in Alberto Barano, milanese di 59 anni. La salma è stata portata all’Ospedale Manzoni di Lecco, a bordo di un elicottero del 118, dove verrà sottoposta ad autopsia per approfondire le cause del decesso.
Sono in corso gli accertamenti tecnici da parte dei Carabinieri di Menaggio per chiarire le cause dell’incidente.
Nella notte di domenica 3 marzo un elicottero HH-139B dell’83° Centro SAR (Search And Rescue) del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare, di stanza a Cervia, è decollato per una missione di ricerca di un aliante che aveva interrotto ogni contatto nella zona del comasco.
L’equipaggio in prontezza d’allarme, ricevuto l’ordine di missione dalla Sala Operativa del Rescue Coordination Center (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE), si è portato rapidamente nell’area interessata, concentrando le ricerche nella zona della Val Cavargna, utilizzando Night Vision Goggles (NVG, occhiali per la vista notturna) e sistemi di ricerca avanzati.
Grazie al sistema di ultima generazione Artemis è stato quindi possibile geolocalizzare il telefono del disperso, ancora acceso. La telecamera a infrarossi dell’aeromobile (FLIR Wescam, Forward Looking Infrared) ha poi individuato con esattezza il punto rilevato.
Una volta individuato l’aliante a terra poco prima della mezzanotte, a poca distanza dal confine con la Svizzera, l’equipaggio ha segnalato la posizione al RCC, che ha subito attivato le squadre di ricerca a terra dei Vigili del Fuoco, le quali hanno raggiunto la zona, rinvenendo il relitto e il corpo del pilota, permettendone il successivo recupero ad opera del 118.
Per tutta la missione il RCC italiano è stato in stretto collegamento con il suo omologo svizzero.
Il 15° Stormo garantisce, 24 ore su 24, ogni singolo giorno dell’anno, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d’urgenza di pazienti in imminente pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi, operando anche in condizioni meteorologiche complesse, giorno e notte. Dalla sua costituzione a oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato migliaia di persone in pericolo di vita, mentre in estate svolgono anche attività Antincendio Boschivo (AIB) nell’ambito degli assetti forniti dalla Difesa per questa campagna. Dal 15° Stormo di Cervia, oltre l’82° Centro SAR di Trapani, dipendono, dislocati su tutto il territorio nazionale, anche l’80° Centro SAR di Decimomannu (Cagliari), l’85° Centro SAR di Pratica di Mare (Roma), l’84° Centro SAR di Gioia del Colle (Bari) e l’83° Gruppo SAR, sito proprio su Cervia (Ravenna). I Reparti di volo dell’Aeronautica Militare sono in grado di assicurare il trasporto di pazienti, organi, equipe mediche e ambulanze, anche in condizioni meteorologiche complesse. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate, per questo genere di interventi, oltre che dagli elicotteri del 15° Stormo di Cervia, dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa.
(Fonte e foto: Ministero della Difesa – Aeronautica Militare – Stato Maggiore Aeronautica – 5° Reparto Comunicazione – Ufficio Pubblica Informazione)
Edp-mb