All’Altare della Patria l’ultimo omaggio alle Bandiere di combattimento di otto unità navali radiate dal servizio

Le Bandiere di combattimento delle navi Maestrale, Granatiere, Minerva, Sibilla, Urania, Danaide, Sapri e Lerici verranno custodite presso il Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate al Vittoriano

L'Altare della Patria - Il Vittoriano (foto Wikipedia)
L’Altare della Patria – Il Vittoriano (foto Wikipedia)

Una cerimonia solenne e intensa, all’insegna dei valori e delle tradizioni che da sempre caratterizzano la Marina Militare, quella che si è svolta ieri mattina, 13 aprile 2017, nella splendida cornice della Sala Ancora del Complesso Monumentale del Vittoriano.

Alla presenza del capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Valter Girardelli, del comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano e degli ex comandanti, è avvenuta la riconsegna delle Bandiere di Combattimento di otto navi della Marina Militare che hanno concluso la propria impegnativa, pluriennale attività operativa al servizio della collettività e a difesa degli interessi marittimi nazionali.

Si tratta delle Bandiere della fregata Maestrale, del pattugliatore di squadra Granatiere, delle corvette Minerva, Sibilla, Urania, Danaide, e dei cacciamine Sapri e Lerici. I vessilli, fieramente contenuti nei rispettivi cofani e donati dalle associazioni combattentistiche all’atto dell’ingresso in servizio, sono stati collocati all’interno del Sacrario delle Bandiere, luogo simbolo di memoria nazionale e custode dei più alti valori e ideali che stanno alla base della Marina Militare e più in generale delle Forze Armate italiane.

Nel corso del suo intervento l’ammiraglio Girardelli  ha dichiarato: “…il merito a comune denominatore di tutte queste unità è rappresentato in questa sala. Il minimo comune denominatore di queste unità siete voi, i comandanti, gli ufficiali, i sottufficiali, graduati e marinai che con la vostra opera, la vostra dedizione, il vostro affetto nei confronti del “ferro” di cui sono fatte queste navi, le avete rese vive e forgiate in loro ricordo imperituro nel tempo. Il tempo che gli equipaggi, che voi avete trascorso su di loro vi lega e vi legherà per sempre. Senza di voi, senza gli equipaggi, senza gli uomini e le donne della Marina queste navi non sarebbero mai esistite. A testimoniare l’impegno, la dedizione, la passione e l’abnegazione degli equipaggi, la vostra passione, dedizione, abnegazione e impegno. Vi siete avvicendati a bordo di queste unità, delle quali restano le Bandiere di Combattimento – ha concluso l’ammiraglio – affinché chiunque si rechi in visita a questo Sacrario possa prenderne diretta conoscenza, renderne omaggio, e chinando il capo, ne vada sempre riconoscente.

Per le unità navali della Marina Militare la Bandiera di combattimento, istituita nel lontano 1904, è un simbolo fondante e inequivocabile, di assoluto valore evocativo: essa è l’emblema sommo d’identità nazionale, veicolato sul mare ad ogni latitudine del globo.
Custodita a bordo nella cabina del comandante, la Bandiera di combattimento viene “issata a riva” solo quando la nave è chiamata a difendere “in armi sul mare” la Nazione e il suo popolo; ad essa è rivolto lo sguardo dei marinai impegnati a compiere atti di estremo coraggio e sacrificio nei momenti più cruciali della battaglia. Dunque non un semplice stendardo, ma l’anima e l’essenza stessa della Marina Militare, della Nave e del suo equipaggio, in una parola: l’anima stessa dell’Italia sul mare.
La riconsegna delle Bandiere di Combattimento per tutti gli uomini e le donne, ufficiali, sottufficiali e marinai è sempre un momento particolare in cui si fa ricordo di attimi, momenti di vita vissuti insieme, in condizioni difficili, spesso proibitive. Le Bandiere consegnate oggi all’Altare della Patria custodiranno per sempre la memoria di tutti quei Marinai che, una volta saliti a bordo, insieme ai loro comandanti hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo con passione e dedizione, fondendo i loro animi con l’acciaio della nave che li accoglie, nella ferma piena consapevolezza che il quotidiano perseguimento del proprio profilo di missione, oggi come ieri, costituisca un prezioso e insostituibile fondamento al cammino, alla crescita e al benessere della nostra Nazione.

Questa cerimonia testimonia il riposizionamento della flotta della Marina Militare a causa dello stato generale dei mezzi della Squadra Navale. Tale situazione è peraltro contestualmente innovata dal programma di ammodernamento delle linee operative delle Unità Navali, voluto dal Ministro Pinotti, dal Governo e dal Parlamento, che permetterà, avuto riguardo di conferire ulteriore prospettiva progettuale allo stesso, di supplire alla crescente obsolescenza della Flotta con mezzi all’avanguardia, di elevato contenuto tecnologico, con spiccate capacità duali e rispettosi dell’ambiente.

L’ambiente marittimo è la chiave di volta del domani dell’Italia, dell’Europa e di tutto il pianeta in quello che è considerato da diversi esperti il “secolo blu”, in cui il futuro è il mare. Nel mare quindi occorre investire per essere competitivi negli scenari economici, commerciali e di sicurezza  degli anni a venire.

(Fonte: Ufficio Stampa Marina Militare, 13 aprile 2017)

(EdP-mb)

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