A Bologna arriva il super Centro meteo, l’accordo a giugno (Agenzia Dire)

Centro meteo Bo Dire

E’ arrivato il verdetto. Bologna e l’Emilia-Romagna hanno vinto la sfida: sotto le Due torri arriverà il data center del Centro meteo europeo (Ecmwf), finora con sede a Reading in Inghilterra. La decisione è stata presa ieri dal consiglio dell’istituto e da qui a giugno verranno definiti gli aspetti tecnici dell’accordo di sede che ratificherà l’arrivo a Bologna della struttura. A dare l’annuncio è la Regione Emilia-Romagna, in una nota. Il capoluogo emiliano ha battuto la concorrenza delle inglesi Exeter e Slough (oltre a Reading), di Lussemburgo, della finlandese Espoo e dell’islandese Akureyri. Il progetto italiano ha vinto, spiega la Regione, perchè vengono messi a disposizione “servizi e infrastrutture logistiche di alto livello” nella sede del Tecnopolo di Bologna, dove prenderà casa il centro meteo, offrendo anche “rilevanti opportunità di sinergie tecnico-scientifiche” con gli altri centri di ricerca e non presenti sul territorio e nel resto del Paese.

E’ un risultato straordinario – commenta il governatore Stefano Bonaccini – che rende orgogliosa tutta la società regionale e rende concreto uno dei principali obiettivi che ci eravamo dati nel programma di mandato: fare dell’Emilia-Romagna la piattaforma europea per la ricerca e l’innovazione”. Per Bonaccini, “ancora una volta il fare sistema è risultato vincente. Il risultato di oggi lo si deve infatti al gioco di squadra fra istituzioni, università e centri di ricerca“. Il presidente ringrazia in particolare il Governo e il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, “che hanno sostenuto con grande efficacia in sede europea il progetto”. Di “lavoro di squadra” e “sinergia istituzionale” parla anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

Nell’area dell’ex Manifattura tabacchi, il centro dovrebbe occupare un’area di 9.000 metri quadri, compresa la zona per i supercomputer al piano terra e per gli uffici, con la possibilità di ampliare gli spazi di altri 6.000 metri quadri. In Emilia-Romagna tra l’altro si concentra il 70% della capacità di calcolo nazionale e sono occupati oltre 1.700 ricercatori nell’ambito dei Big data. Più in generale, l’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia in termini di persone impiegate (oltre 52.000) in attività di ricerca e sviluppo e ha una Rete di alta tecnologia che raggruppa 82 laboratori di ricerca e 14 centri per l’innovazione. A Bologna è inoltre attivo uno dei due corsi di laurea in Italia nell’ambito della meteorologia.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista

(Fonte: Agenzia Dire – www.dire.it, 2 marzo 2017)

(EdP-mb)

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